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13 11 2013 | Rimini | Spiagge, il Pdl non ritira l’emendamento per la sdemanializzazione. Mussoni (Oasi): L'Europa non ci ha ancora detto di no

Mercoledì, 13 Novembre 2013

tortora-scuroRimini | Spiagge, il Pdl non ritira l’emendamento per la sdemanializzazione. Mussoni (Oasi): L'Europa non ci ha ancora detto di no

 

Nessuno vuole vendere le spiagge ha detto a gran voce oggi a Palazzo Madama il Pdl riunito in conferenza stampa con i rappresentati delle imprese balneari. Il maggiore partito del centrodestra italiano ha anche confermato che non ritirerà il suo emendamento alla legge di stabilità in favore della sdemanialzzazione delle aree urbanizzate delle spiagge. Il Pdl calcola che con l'emendamento potrebbero esserci introiti per 5 miliardi di euro da vincolare al 50% a sostegno del turismo con un fondo di garanzia. Assieme ai senatori Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, Antonio d’Alì, relatore della legge di stabilità, e Anna Cinzia Bonfrisco, anche il deputato Sergio Pizzolante e il capogruppo alla Camera Renato Brunetta, nonché i rappresentanti delle associazioni di categoria.

 
Il politico riccionese ha precisato in particolare come sulla questione delle spiagge “stiamo lavorando da alcuni mesi restando dentro i principi dell'Unione europea. L'emendamento non tratta della vendita delle spiagge, ma della sdemanializzazione, cioè del passaggio dal demanio pubblico al patrimonio dello Stato solamente dell'area dove ci sono gli immobili, non la spiaggia dove ci sono gli ombrelloni. Queste zone con i manufatti saranno vendute col diritto di opzione ai concessionari attuali. L'arenile verrà assegnato sempre con una gara ma con un diritto di prelazione per chi ha fatto gli investimenti”.
Pizzolante ricorda anche come da una strategia bipartisan e condivisa a cui "abbiamo cominciato a lavorare prima dell'estate dopo una riunione con il sottosegretario Baretta, il direttore dell'Agenzia del demanio Scalera e parlamentari sia del Pdl che del Pd ed esponenti del settore” si sia di punto in bianco passati a un niet quando “il ministro Orlando in Consiglio dei ministri ha posto il veto e la misura non è entrata nella legge di Stabilità. Infine ieri c'è stata la definitiva retromarcia del Pd”.


Anche Giorgio Mussoni presidente di Oasi ha partecipato alla conferenza stampa dei senatori del Pdl. “Abbiamo rilevato la volontà del Pdl - ha detto Mussoni - di andare avanti con l’iniziativa intrapresa, va ricordato, dai partiti che sostengono il Governo e dal Governo stesso. Credo sia stata fatta chiarezza sulla portata dell’intervento, che non privatizza la spiaggia come qualcuno vuol far credere, ma sostanzialmente cede i sedimi presenti ad imprese che in larga parte da decenni gestiscono la spiaggia. Le categorie sono unanimi nel ritenere positiva questa soluzione, pur molto onerosa. Auspichiamo davvero che chi mostra ripensamenti comprenda che si tratta di una soluzione che risolve un problema annoso, garantisce alle imprese una prospettiva di programmazione economica, crea fondi per investire sulla qualità della proposta turistica, contribuisce ad abbassare il debito pubblico e non inficia il sostanziale controllo dello Stato sulla spiaggia. InfinE, è una proposta che fin qui non ha incontrato pareri contrari dell’Unione Europea”.


Gasparri in apertura ha sottolineato come l’emendamento non preveda la messa in vendita delle spiagge. “Questo è un luogo comune ripetuto ossessivamente figlio di una disinformazione molto grave, ha detto il vicepresidente del Senato che ha anche chiarito: “Siamo contro ogni speculazione, nessuno edificherà grattacieli. Vogliamo dare certezza al settore delle concessioni". Il relatore D'Alì ha spiegato come sia “massima” la “determinazione del nostro gruppo al varo di questa manovra”, che resta “questione prioritaria” nonostante il Pd abbia ritirato il suo emendamento. “Se governo e Pd fanno una retromarcia clamorosa - ha detto Anna Bonfrisco - il Pdl andrà avanti per la propria strada”.  Se l’emendamento fosse inserito nella legge potrebbe rivelarsi una “misura positiva per l'economia - ha spiegato Brunetta - che permetterebbe vantaggi straordinari perché dà certezza a 30 mila imprese balneari e porta gettito all'erario che potrebbe andare a finanziare investimenti dedicati al turismo”.


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